Gay & Bisex
Alta Velocità – Parte 4: Legami


09.04.2025 |
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"«Guarda come gode per me…»
Luca tremava, il respiro spezzato, gli occhi fissi su quel terzo uomo che lo osservava, sereno, impassibile… ma con l’eccitazione evidente sotto i pantaloni..."
Venerdì, ore 10:10.Luca saliva di nuovo sul Frecciarossa per Napoli. Non portava molto: solo un cambio di biancheria, una camicia, e quel nodo allo stomaco che conosceva bene. Quella tensione dolce, elettrica, che nasceva tra le gambe ogni volta che pensava a Marco.
Sul sedile, una busta nera con il suo nome. Un biglietto:
“Indossalo nel bagno del treno. Poi torna al tuo posto. E non dire una parola.”
Dentro, solo un paio di mutande nere in rete, trasparenti, e una piccola fascia in pelle per i polsi.
Luca obbedì. La sensazione di essere nudo sotto i pantaloni, esposto, eccitato… lo faceva impazzire. Tornò al posto con il cuore in gola.
Marco salì a Roma. Nessun saluto, nessun bacio. Solo uno sguardo e un sorriso soddisfatto. Poi si chinò verso di lui.
«Stai zitto. Oggi non parli, non chiedi, non decidi.»
⸻
Napoli. Appartamento nuovo.
Marco lo fece entrare e gli ordinò subito: «Spogliati. Ginocchiati.»
Luca lo guardava, tremava leggermente, ma il suo cazzo era già duro sotto il tessuto fine delle mutande. Marco gli tolse tutto, poi prese la fascia in pelle e gliela mise ai polsi, legandoli insieme.
Lo condusse in camera. Lo fece stendere sul letto a pancia in giù, e gli legò i polsi alla testiera con un’altra fascia che aveva già preparato.
«Adesso mi appartieni.»
Marco cominciò a giocare con lui: carezze lente, baci tra le scapole, poi morsi lungo la schiena. Gli accarezzava il buco con dita unte, lo apriva piano, lo preparava. Ogni gesto era studiato, sensuale, ma deciso. Lo faceva godere con calma, tenendolo sul bordo del piacere senza lasciarlo esplodere.
Poi si tolse i pantaloni. Il cazzo duro, pulsante, lo sfiorò, ma non entrò subito.
«Chiedilo.»
«Per favore… scopami…»
«Ancora.»
«Voglio sentirtelo dentro, tutto. Scopami forte, Marco.»
E Marco lo accontentò. Entrò lentamente, ma affondò fino in fondo. Lo teneva fermo, legato, e lo scopava con potenza, colpi lenti e profondi. Il letto cigolava, le mani legate tiravano forte, ma Luca gemeva di piacere puro.
Una, due, tre volte.
Lo fece venire senza toccarsi, solo con le spinte, il respiro e le parole all’orecchio.
⸻
Sabato pomeriggio – Una sorpresa
«Hai mai fatto sesso con qualcuno che ci guarda?» chiese Marco, dopo pranzo.
«No…»
«Stasera ci raggiunge un mio amico. Guarderà. Solo quello. Se vuoi di più… basta che lo chiedi.»
Luca rimase senza parole. Il pensiero lo spaventava… ma lo eccitava ancora di più.
Alle 21:00, bussarono alla porta. L’uomo era elegante, capelli rasati, occhi chiari. Si sedette in poltrona, prese un bicchiere di vino.
Marco prese Luca per mano. Lo fece inginocchiare di fronte all’altro, poi si mise dietro di lui, e iniziò a scoparlo di nuovo, lentamente.
«Guarda come gode per me…»
Luca tremava, il respiro spezzato, gli occhi fissi su quel terzo uomo che lo osservava, sereno, impassibile… ma con l’eccitazione evidente sotto i pantaloni. Marco si spinse più forte, lo prese fino a farlo urlare. Lo scopava senza freni, mentre l’altro li osservava in silenzio, come davanti a un’opera d’arte.
Poi, senza dire una parola, l’uomo si alzò, li salutò… e uscì.
Luca era ancora inginocchiato, il cazzo gocciolante.
Marco si chinò e gli sussurrò:
«La prossima volta, sarà lui a toccarti.»
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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